Lo spogliatoio di superwoman

C’è una cosa che mi diverte molto. Ci sono tre spogliatoi che collegano la sala d’attesa con la sala della terapia. Quando mi chiamano entro nello spogliatoio così come sono vestita e chiudo così chi rimane nella sala d’attesa vede il colore della serratura da verde diventare rosso. Mi spoglio e indosso una camiciola di cotone bianco (sia lode all’infermiera che ha richiesto questo tipo di camice invece di quelli in carta velina di colore verde che ho sempre trovato orribili e poco funzionali perché troppo leggeri e trasparenti per proteggere dal freddo e da sguardi). Così combinata esco dalla porta opposta (ce ne sono due, come in certi ascensori) e mi ritrovo direttamente dall’altra parte. Comodo e, per me, divertente. Mi sento un po’ come Clark Kent che entra nella cabina telefonica e si trasforma da semplice impiegato occhialuto a superman, superwoman in questo caso. Quando finisco il trattamento di radioterapia, entro di nuovo nello spogliatoio, stavolta dal lato interno, mi rivesto (prima mi cospargo di crema lenitiva all’aloe) e rieccomi nella sala d’aspetto come se niente fosse. Chi sta fuori non ha idea di quello che succede perché esci così come sei entrata e io trovo che questo abbia un valore simbolico molto forte. Perché nessuno, per quanto possa esserti vicino, sa davvero cosa succede dall’altra parte, cosa si prova a trovarsi denudati di tutto, nessuno sa come ci si sente spaesati quando si varca quella soglia e questo vale per tutti gli ospedali, tutti i reparti, che sia una visita, un esame di controllo, un intervento chirurgico, una terapia… sei solo con te stesso. Se sei fortunato trovi un medico gentile che non ti fa sentire un numero o un salame ma comunque sei solo, anche se percepisci la presenza e la trepidazione di chi sta fuori ad aspettarti e non puoi farci niente. Il tempo dall’altra parte ha una dimensione diversa. E allora indossi la corazza da superwoman e fai finta che tutto quello che succede non stia accadendo a te. Fai quello che devi fare, ti rivesti, indossi un sorriso e sei fuori.

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