Un anno da ricordare

Sì un anno da ricordare, non da dimenticare. Ammesso che abbia un senso questa separazione così netta tra un anno e un altro, come se davvero ci fosse differenza tra il 31 dicembre 2017 e il 1 gennaio 2018, come se davvero tutto potesse cambiare mettendo un 8 al posto del 7. Però ci speriamo sempre che l’anno che verrà sia migliore di quello passato. È nella natura umana sperare. Ma c’è mai stato un anno bello? E cosa si intende per anno bello? Senza lutti, senza malattie, senza dispiaceri?

Passeggere. Credete che sarà felice quest’anno nuovo?
Venditore. Oh illustrissimo sì, certo.
Passeggere. Come quest’anno passato?
Venditore. Più più assai.
Passeggere. Come quello di là?
Venditore. Più più, illustrissimo.

Diciamo che è soggettivo e diciamo anche che ricordiamo più facilmente un anno brutto, anche se poi a ben vedere la percentuale di dolore e piacere ogni anno è la stessa o varia di poco ma siamo noi che attribuiamo un significato particolare a un episodio piuttosto che a un altro. Ma sto divagando. Tutta colpa di Leopardi.
Di questo 2017 cosa posso dire? Di certo mi ha visto affrontare situazioni ed emozioni che non definirei belle. Ho sofferto, questo lo posso dire. Sofferenza dell’anima perché non ero preparata e mille volte avrei voluto poter fuggire lontano. È stata una sofferenza il distacco dai miei alunni, dalla scuola in generale, è stata una sofferenza sentirsi debole, è stata una sofferenza l’intervento, l’avvelenamento della chemio che ancora ha i suoi strascichi. Una sofferenza non poter leggere e studiare, non dormire, non sentire i sapori. Vedere l’angoscia riflessa negli occhi dei miei cari è stata una sofferenza. Potrei continuare questo elenco, eppure non mi sento di maledire questo 2017, vissuto in maniera davvero intensa, giorno dopo giorno. Sarebbe come buttare il bambino con l’acqua sporca. Questo anno mi ha anche dato tanto. Mi ha fatto stringere nuove amicizie e ciascuna di queste persone è custodita gelosamente nel mio cuore. Mi ha fatto ritrovare amiche che non sentivo da anni a testimonianza che se c’è stato un affetto sincero c’è sempre un posto riservato per loro. E di contro mi ha dato la possibilità di sgamare le amicizie insincere, quelle che non sono state capaci di fare un passo, troppo prese da se stesse. Ma soprattutto questo anno mi ha dato la possibilità di confrontarmi con me stessa, con le mie debolezze, le mie paure, le mie timidezze, le mie contraddizioni, i miei limiti. Di conoscere me stessa, di accettarmi e volermi bene. Mi ha dato e mi sta dando la possibilità di esprimere i miei sentimenti in maniera aperta. Ne ho ancora di strada da fare, sono davvero all’inizio di questo percorso di autoconsapevolezza, che non sto facendo da sola, ma credo di essere a un punto di svolta. È doloroso a volte ma è l’unica strada se voglio ritrovarmi, alla fine di questo tunnel, diversa, più forte, più serena.
Sicuramente l’anno passato mi ha insegnato a relativizzare, a guardare dentro me stessa e a guardare in faccia la vita. Non mi sembra poco.
In definitiva non mi sento di benedire questo anno ma nemmeno di maledirlo, soprattutto non voglio dargli questo potere. Il tempo è una convenzione, la vita la facciamo noi.

“Non è combattendo ciò che odiamo ma salvando ciò che amiamo è così che vinceremo.” (Rose, in Star Wars, Gli ultimi Jedi)

2 Commenti

  1. enrica

    8 gennaio 2018 at 19:02

    La malattia (in)segna molto e poi a volte ho l’impressione che certi malati siano più sani dei cosiddetti sani, acquistano una visione particolare che entra nelle cose del mondo, sentono l’Anima mundi…comunque Mella non ti sto riducendo ad una malattia, sei molto molto molto di piu’, buon nuovo anno!

    1. Mariella Sciancalepore

      16 gennaio 2018 at 19:51

      Eccomi Enrica, ho avuto qualche problema con i commenti del mio blog. spero di aver risolto.
      sicuramente vedo le cose del mondo in maniera diversa e spesso mi chiedo Ma ci voleva la malattia per capire?
      non lo so ma essere costretti a guardare in faccia la vita ti da la possibilità di guardarti dentro.
      ti abbraccio e che sia un buon anno per tutti!

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