Datemi una classe

Sono tornata da Matera, dal Seminario per Formatori in Metodo Caviardage, con il consueto bagaglio di poesia e bellezza. Tanto affetto. Idee, voglia di sperimentare, di mettersi in gioco. Ma quest’anno avvertivo un disagio, e l’emozione dominante è stata la malinconia. Qualcosa mi manca. La classe.
Gli anni scorsi sapevo a quali alunni avrei potuto proporre le idee venute fuori dal seminario, avevo in mente i loro volti, la loro bellezza in crescita. Sapevo quali colleghe avrei potuto coinvolgere, sapevo in che contesto mi sarei trovata a insegnare. Non solo la classe ma la scuola, la segreteria, i collaboratori, le famiglie, la città. Il contesto insomma. E per me è importante, tanto che tramite i social seguo le vicende amministrative e politiche, le problematiche della città in cui insegnavo quasi più di quella in cui vivo. Quest’anno mi manca tutto. Una classe ha concluso il suo ciclo, come è giusto che sia, non è questo il punto. Con un’altra classe avevo iniziato un bel cammino, interrotto dalla malattia. E purtroppo non potrò riprenderlo. Per una serie di circostanze che hanno messo a dura prova i miei nervi, casualità, sfiga e zappa sui piedi. Ma comunque è questa ora la realtà. Ci sarà un’altra classe, un altro contesto da esplorare, una nuova scuola in cui provare a farmi conoscere? Forse.
In ogni caso tutto questo non mi entusiasma. Non è solo perché mi mancheranno i miei alunni e le mie colleghe. È drammaticamente vero ma ci sta. Non è nemmeno la paura dell’ignoto, che pure c’è. È che qui l’incognita è davvero grossa. Tra assegnazione provvisoria e malattia chissà se avrò una classe, una scuola, delle colleghe. In tanti mi dicono “quest’anno pensa a te”. Hanno sicuramente ragione. È l’atteggiamento migliore, più razionale. Ma io senza una classe non so pensarmi. Un insegnante senza la sua classe non è un insegnante. Scrivere, leggere, memorizzare, studiare, pensare in maniera strutturata… tutto è difficoltoso. Sono conseguenze della chemio che annebbia le facoltà intellettive – si chiama chemio brain – ma probabilmente se avessi un obiettivo concreto, qualcosa su cui e per cui concentrare i miei sforzi sarebbe più facile. Insomma. Datemi una classe. Ma anche l’energia l’entusiasmo la forza per esserci.

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