Salpai per insoliti tratti di mare

La bussola in quelle acque, per guadagnarsi
da vivere, era un lusso.
Le fotografie,
per aspettare che passasse la stagione
degli uragani,
sono ancoraggi sicuri.
Ma il pericolo era passato
e salpai
per insoliti
tratti
di mari.

Mariolina Gusman

A testa alta

Il momento più temuto è arrivato. Quando si comincia a parlare di tumore e poi di cancro – non sono la stessa cosa perché il tumore è una proliferazione cellulare anomala, cancro è un tumore che produce metastasi – si pensa subito alla chemioterapia e la chemioterapia rimanda inevitabilmente alla perdita dei capelli.
Oggi è il 16° giorno dall’inizio del primo ciclo di chemio e passandomi le mani tra i capelli mi rimangono in mano. Già ieri mi facevano male, sì mi facevano proprio male i capelli anche se forse può sembrare strano, perciò mi sono detta “ci siamo”. Sono spaventata? No, sono curiosa. Mi sono domandata perché tanta attenzione su quello che è uno solo degli effetti negativi della chemio e non certo il peggiore, ve lo assicuro. Mi sono chiesta perché anche io ci sto pensando tanto e se sono pronta. La risposta che mi sono data è che è l’unico visibile, l’unico che davvero non si può ignorare. Ecco da domani tutti quelli che mi incontreranno, anche quelli che non conoscendomi non sanno nulla di quello che mi accade e quelli che finora hanno fatto finta di non saperne nulla, sapranno che sto facendo la chemioterapia, ergo che ho un cancro. Che sto curando. Mi importa? No. Nel senso che certo non me ne vergogno ma essendo una persona discreta non mi piace imporre a chi non vuole vedere. Tutto qui. Però alla fine non posso accollarmi anche i problemi degli altri e non ho intenzione di mettere la parrucca, per fingere qualcosa che semplicemente non c’è. Bandana, foulard, turbanti andranno bene e anche, perché no, testa scoperta. In ogni caso a testa alta! Sì, io sono pronta.